I gesti meravigliosi sono altri
In questi giorni si è parlato molto del mio gesto al Grand Prix di Bogotà e, con grande onestà, devo confessare di essere rimasto stupito dal clamore che la notizia ha avuto.
Personalmente quello che ho fatto non mi ha sorpreso in alcun modo né ho mai avuto la percezione di aver fatto qualcosa di straordinario. Questo perché ho sempre impostato la mia vita schermistica su determinati valori per me fondamentali e pertanto non mi ritengo nuovo a queste cose.
Certo, la pedana ci richiede di essere combattivi ma la sportività non deve mai essere messa in dubbio e proprio per questa ragione ho cercato di essere impeccabile. Sempre. Ma la vita non è solo sport sebbene la scherma sia un ingrediente essenziale della mia esistenza.
A volte è importante, anche al di fuori dell'ambiente sportivo, fermarsi, guardarsi attorno e tendere la mano. Penso a quello che è successo nei giorni scorsi, proprio mentre noi eravamo impegnati a Bogotà, con l'ennesima strage dei migranti, l'attentato di Manchester, la pioggia di bombe in Medio Oriente...e la lista potrebbe continuare. Queste sono le cose che feriscono e che colpiscono nel profondo e che non devono lasciarci apatici. Mai.
I gesti meravigliosi sono altri, non il mio. Ma sono felice ed orgoglioso di esser stato, pur senza volerlo e nel mio piccolo, la dimostrazione che a volte è proprio e soltanto un gesto a poter cambiare le cose.
